Sangue sull'arpa - Franco Nervo

da "Tempo Spettinato" - Ed. Montedit

Sangue sull'arpa

"E nessuno deve uscire da questa stanza senza autorizzazione. Mi sono capito?"
Il maresciallo gettò intorno uno sguardo che voleva essere truce e uscì dal salone accompagnato dagli altri due carabinieri chiudendo le porte dietro di sé. Subito si levò il preoccupato brusio dei presenti a commentare l'accaduto, a borbottare sulle restrizioni ai loro movimenti, a sussurrare sull'enormità del fatto. La sirena dell'autoambulanza che si allontanava li fece sobbalzare e tacere per un attimo. Poi ripresero più concitatamente di prima. Si interruppero quando la porta si riaprì e l'appuntato si affacciò per annunciare: "Nattero Rosalba. Mi segua." Rosalba lanciò uno sguardo ai suoi amici come a dire: "Avete visto? Ve l'avevo detto!", si alzò e uscì accompagnata dagli sguardi di diciotto persone.Fu Gianluca a rompere il silenzio, borbottando in modo da essere udito solo dagli altri due: "Ma quelli credono proprio che Rose c'entri per qualcosa!"

"Quindi signora ci deve spiegare due cose: come mai è stata trovata nel camerino insieme alla vittima testè defunta. E com'è che i vostri rapporti con la medesima ci risultano piuttosto tesi, cattivi. Eravate in cattivi rapporti, signora."
Rosalba tirò un lungo respiro per cercare di mantenersi calma. Poi parlò: "Ma sì, i rapporti fra noi due erano tesi - e come se erano tesi! - perché Astron (parlandone da vivo) ci aveva fatto una vera porcheria! E' una cosa successa quasi due anni fa, quando i nostri gruppi non erano ancora molto noti e fra di noi non c'era ancora... quello che è successo dopo. Andò così. Una sera gli feci ascoltare un pezzo che avevamo appena composto e di cui eravamo tutti entusiasti. Sapete com'è, fra musicisti, quando c'è stima e amicizia, capita di confrontarsi, di incoraggiarsi a vicenda. Solo che lui il pezzo ce l'ha soffiato! Noi dovevamo ancora registrarlo e quindi non l'avevamo ancora depositato alla SIAE e lui ci ha fregato l'idea, la musica, il testo e l'arrangiamento! E con quel pezzo, proprio quello, hanno vinto il Festival dei Dolmen di Cherbourg (che è il più importante appuntamento europeo dedicato alla musica celtica d'autore) e con quel lancio le vendite del loro CD sono andate benissimo e il pezzo, proprio quello! è stato scelto come sigla di una trasmissione televisiva francese di divulgazione scientifica, "La machine du temp" e sai cosa vuol dire una trasmissione così in diritti d'autore e notorietà! E come ci sono rimasti i ragazzi! Certo, che erano tesi i rapporti! Io... io gli avrei spaccato la testa!"
L'ispettore unì i polpastrelli, sbirciò Rosalba da sotto in su ed osservò: "Già. Ed è proprio quello che gli è successo."

"Sarà venuta a galla tutta la storia di 'Brezhoneg Mestrez' ". Gianluca si agitava sulla poltrona.
Lux sogghignò amaro. "E quello che è buffo è che fino a ieri non abbiamo potuto dimostrare niente: ufficialmente era lui che l'aveva composta e noi potevamo agitarci e accusarlo quanto volevamo ma senza nessuna prova. Ed ora, paradossalmente, per il fatto che sia stato... insomma, che qualcuno ce l'avesse con lui al punto di farlo fuori, adesso sono disposti a credere alla nostra storia, solo che adesso questo diventa anche un movente. Per quelli là, intendo" aggiunse accennando con la testa alla porta dietro alla quale erano uscite le forze dell'ordine.
Andrea mormorò: "Questo, ma soprattutto il fatto che Rose è stata trovata nel camerino con Astron per terra con la testa rotta."
"Eh già - Luca scuoteva la rossa criniera e sorrideva stentatamente - la nostra Rose voleva vederlo e quando la dolcissima Rosa di Scozia tira fuori le spine... i più coraggiosi saltano dalla finestra!"

"Il suo gruppo era già sul palco, tutti bellini con i loro costumini bianco-azzurri, le scarpette a punta, i berrettini piumati... ho gettato lo sguardo sul loro programma... e ho letto che avrebbero aperto con quel pezzo! E mi sono detta: ah, no: non creda che ci siamo dimenticati di lui! Anche se erano mesi che non ci si incontrava più volevo ricordargli... insomma, volevo affrontarlo per dirgliene quattro e sono andata nel camerino dietro al palco e l'ho trovato accartocciato per terra, come un fagotto. Mi sono chinata, ho fatto per girarlo e in quel momento è arrivata Anna, la sua cantante e ha gridato. Il resto lo sapete."
L'ispettore gonfiò il petto: "Noi sappiamo solo che lei è stata trovata lì con la vittima, signora Nattero. Che l'aveva minacciata già altre volte. Che era in collera, che aveva perso il controllo!..."

"Accidenti! Almeno Giancarlo fosse già arrivato. Lui forse troverebbe il modo di uscire da questo pasticcio."
Silenzio. Poi Andrea chiese a Luca: "Tu l'hai visto? Astron, intendo."
"No-o - esitò l'altro - sono arrivato quando già era scoppiato il putiferio e i caramba non facevano più passare nessuno. E tu?"
Andrea annuì, pensieroso. "Sì, io l'ho visto mentre lo portavano via... - scosse la testa e si rivolse a Gianluca - Senti, loro stavano per iniziare il concerto, vero? Era questione di poco."
"Erano già in ritardo. Aspettavano solo lui. Perché, che vuoi dire?"
Andrea scosse di nuovo la testa: "Non so... c'è qualcosa che non mi quadra."

* * *

Giancarlo non era preoccupato. Giancarlo non era mai preoccupato. Presumibilmente non esistevano eventi in grado di scuoterne la proverbiale imperturbabilità, l'olimpica serenità. E tuttavia il lieve fastidio che stava provando, il vago senso di inquietudine che percepiva in fondo (molto in fondo) al suo cuore, era quanto di più vicino alla preoccupazione avesse provato da anni. La telefonata era stata confusa quanto assurda: Rosalba fermata dalla polizia e sospettata di omicidio! Che stupidaggine! Giancarlo poteva benissimo immaginare Rosalba accusata (e colpevole) di terremoto, eruzione, maremoto, big-bang, ma omicidio... andiamo! E pur tuttavia una situazione del genere era sicuramente seccante. Era un problema. Un vero problema.

Finalmente le snelle torrette dell'Hotel Billia si disegnarono sul parabrezza e Giancarlo salì la rampa e girò a sinistra e parcheggiò ed entrò nell'albergo e appena nella hall... fu circondato da Lux e Andrea e Gianluca e Rosalba (sì, Rosalba!) che gridavano tutti insieme: "Finalmente! E' questa l'ora di arrivare? Dài, che se no cominciamo in ritardo il concerto! Forza flautista!"

"E' stato Andrea. Io sinceramente non me sono proprio accorta. Ma Astron aveva ai piedi un paio di scarponcini pesanti, tipo i miei (forse è per questo che non ci ho fatto caso). E come mai se doveva salire sul palco di lì a un momento? Dov'erano le scarpette del suo costume? Andrea ha ipotizzato che Astron fosse stato colpito fuori dall'albergo un po' prima che lo vedessi io e poi trasportato lì per sviarci su tempo e luogo dell'accaduto. L'ispettore gli ha dato retta e così hanno scoperto tutto: Astron giocava e si è mangiato tutti i suoi soldi al casinò! Ed era in rosso con qualche biscazziere. Sono quelli lì che l'hanno beccato appena fuori dell'hotel, mentre stava per salire a cambiarsi. Forse volevano solo spaventarlo, ma è finita che lui è caduto ed ha battuto la testa. E il resto lo sai.
Bene. Ora sbrighiamoci. Ho promesso a quelli del suo gruppo che aprivamo il concerto insieme, noi e loro."
Giancarlo la guardò dritto negli occhi: "Noi e loro? E con che cosa apriamo il concerto?"
Rosalba ricambiò lo sguardo: "Con 'Brezhoneg Mestrez'. I ragazzi sono d'accordo."
Giancarlo sorrise.

* * *