Il LabGraal è uno dei gruppi italiani di keltic rock che si è conquistato, a pieno diritto, un posto di rilievo sulla scena musicale internazionale.
Il gruppo ha subìto una grave perdita quando nel 2019 è mancato Giancarlo Barbadoro, fondatore del gruppo insieme a Rosalba Nattero. Tuttavia nonostante il periodo difficile che è seguito alla scomparsa di un componente fondamentale, il LabGraal continuerà a vivere secondo il percorso tracciato dai fondatori e secondo una visione che è stata sempre una vera e propria missione. Proprio a Giancarlo è dedicato l’album, di uscita imminente, in vinile e CD, “The Last Shaman” che contiene brani inediti di Barbadoro.
Il gruppo è spesso impegnato in azioni di solidarietà internazionale, nelle battaglie per i diritti degli animali, nelle iniziative per la Pace. L’impegno della band verso i Popoli indigeni li ha portati ad una collaborazione con le Nazioni Unite per la salvaguardia delle tradizioni e delle terre sacre dei Nativi.
Il LabGraal nasce attorno a Rosalba Nattero, una delle voci più limpide e incisive del panorama musicale celtico. Rosalba Nattero insieme con Giancarlo Barbadoro, flautista e poeta del gruppo, ha attuato un percorso di ricerca musicale che l'ha portata a contatto con le tradizioni dei Popoli tribali del pianeta e soprattutto con le antiche culture del nord Europa.
L’incontro con Luca Colarelli (bagpipe e chitarra), Andrea Lesmo (bouzuki e tastiere) e Gianluca Roggero (tamburi), è determinante per la costituzione della band, che continuerà il suo percorso nella sua formazione originale.
Ospite abituale dei Fest Noz di Carnac, le famose feste celtiche della Bretagna, ogni volta il LabGraal raccoglie più di 5.000 persone provenienti da tutta Europa. La band ha portato la sua keltic music con successo anche in Australia e negli USA.
Il gruppo ha al già suo attivo 8 album e un singolo. Oltre alle raccolte di musica irlandese, scozzese, bretone, rivisitata secondo lo stile personalissimo che caratterizza il gruppo, l’incontro con musicisti nativi di vari continenti è stato determinante per la realizzazione di album in cui la musica celtica si è incontrata con sonorità tribali.
Dal tour in Australia che ha toccato con successo le principali città del continente è scaturito "Dreaming", registrato nel prestigioso Studio 52 di Melbourne con il musicista Nativo australiano Jida Gulpilil. L’album è stato dedicato alla lotta degli aborigeni Wamba Wamba per l’ottenimento delle spoglie dei loro antenati.
Mother Africa è invece stato realizzato in collaborazione con musicisti Nativi Africani e dedicato al Popolo Bassa del Camerun per la difesa del loro luogo sacro Ngog Lituba. Sia Mother Africa che Dreaming hanno ottenuto il patrocinio dell’ONU, Alto Commissariato per i Diritti Umani.
Il singolo “Mother Earth People”, in cui la musica celtica si incontra con le sonorità pellerossa, è stato realizzato con il musicista nativo americano Daniel Zapata.
In Bretagna il LabGraal ha presentato la “prima” francese del suo film “Shan, il cuore antico dei Popoli naturali”, una pellicola di Stefano Milla uscita in Italia nel 2007 i cui interpreti sono i cinque musicisti della band, con la colonna sonora del gruppo. Il film, per i suoi contenuti, è stato realizzato con il patrocinio delle Nazioni Unite, Alto Commissariato per i Diritti Umani, è stato presentato all’ONU di New York ed è rimasto per tre mesi nella classifica dei primi 30 film più visti in Italia prima di approdare al mercato estero.
Il LabGraal ha inaugurato con grande successo le Olimpiadi invernali di Torino 2006, dove al Medals Plaza di Torino, il palco più grande d'Europa, la band si è esibita davanti a 9.000 persone. Ha inoltre inaugurato i concerti delle Universiadi di Torino 2007.
Il lavoro del LabGraal si estende anche al teatro: il gruppo ha realizzato due spettacoli musicali/teatrali che hanno ottenuto un grande successo e il "tutto esaurito" presso il Teatro Piccolo Regio e il Teatro Nuovo di Torino. Il gruppo ora sta lavorando ad un nuovo progetto teatrale insieme ad artisti internazionali.
L’ultimo album “Native”, prodotto da Carlo U. Rossi, è improntato al keltic rock più tribale. Il nuovo lavoro del LabGraal esprime l’aspetto più intenso e coinvolgente della band. Un ritorno alle origini dopo le contaminazioni africane e australiane dei due precedenti album.
Nonostante la grave perdita che il gruppo ha subìto, l’eredità intellettuale di Barbadoro è stata raccolta da Rosalba Nattero che insieme con i suoi compagni del LabGraal porterà avanti il sogno di Giancarlo: la rinascita della musica celtica come esempio di rispetto per la Natura e per tutte le specie. 

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