Rosalba's BLOG
Gennaio - Aprile 2006
Storyboard semiserio tra pettegolezzi, riflessioni, fatti strani e altro...
Un particolare ringraziamento al webmaster Giancarlo (detto anche l'"Espertone") che tormento ogni giorno e senza il quale non potreste leggere questo Blog!
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16 Aprile 2006
In questa occasione di festa e letizia un pensiero va ai miei fratelli nati sul pianeta sbagliato e nel momento sbagliato. Gli umani che appartengono alla categoria dei carnefici festeggiano la Pasqua nel sangue degli innocenti, macchiandosi una volta di più del crimine di partecipare all'uccisione di milioni di agnelli per un cruento e barbaro rito di una religione oscurantista.
In contemporanea, centinaia di migliaia di cuccioli di foca vengono abbattuti in Canada con metodi rivoltanti, tra l'indifferenza della maggior parte degli umani convinti di far parte di una comunità planetaria "civile".
Qualche sera fa, nella trasmissione "Mi manda Rai tre", altri umani discorrevano tranquillamente sui prezzi degli agnelli macellati a Pasqua come se anziché parlare di esseri viventi che vengono uccisi barbaramente da persone che rimangono indifferenti al loro sguardo tra lo stupito e lo spaventato, si trattasse di oggetti senza alcun valore morale.
Guido Ceronetti sulla Stampa ha dichiarato: "Credo che una società capace di festeggiare una data religiosa massacrando milioni di agnelli non si debba stupire che le siano strappati i bambini per essere immolati. In ogni agnello portato ai macelli puoi vedere la faccia del tuo bambino e nella faccia di ogni bambino gli occhi di stupore e di paura dell'agnello che sta per essere ucciso."
Non lasciamo che la sofferenza di esseri innocenti, siano essi bambini, vecchi, o i cosiddetti "animali", venga accettata come normale. Svegliamoci dall'ipnosi collettiva che ci fa accettare simili aberrazioni. Leonardo Da Vinci diceva che il grado di civiltà di una nazione si valuta da come vengono trattati gli animali. Io aggiungerei anche i bambini, gli anziani, le fasce deboli. Una civiltà che riesce ad infliggere tale e tanta sofferenza agli animali genera conflittualità e sofferenza anche ai membri della sua specie. E se ci guardiamo intorno troviamo solo tristi conferme.
So che scandalizzarsi può essere retorico, ma mi chiedo che cosa ho mai da dividere con quegli "umani" che riescono a provocare tanta sofferenza.
Ma non voglio essere io a dissociarmi dal genere umano. Vorrei evitare di dover imitare Jonatan Swift, che per le stesse motivazioni si dissociò decisamente dalla razza umana. Preferisco che siano "loro", i carnefici, ad esserne esclusi. Vorrei
che tutte le persone che non accettano queste aberrazioni si unissero, e prendessero le distanze da chi si arroga il diritto di appartenere alla nostra specie, ma si comporta come se la volesse distruggere. Si, perché chi distrugge le altre specie per interessi personali, non avrà alcuna remora ad usare anche le persone della sua specie per gli stessi interessi.
Se tutte le persone che provano la mia stessa indignazione davanti a questi soprusi si parlassero, si unissero e facessero sentire la loro rabbia, magari scopriremmo di essere molti di più di quanto pensiamo. Magari scopriremmo di essere una maggioranza e... chissà... di poter costruire un mondo migliore, basato non sulla violenza e sull'utilizzo dei deboli, ma sull'armonia e la condivisione.
So che sono sogni, ma è dai sogni che sono nate le grandi imprese. E assicurare un po' di pace e una vita dignitosa a quegli esseri che nascono all'unico scopo di essere macellati, è davvero una grande impresa.
La Pasqua cristiana si è ispirata, come per tutte le celebrazioni cristiane, ad antiche feste celtiche. Ma la ricorrenza celtica rappresentava la festa della vita. È stata trasformata nella festa della morte.
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14 Aprile 2006
Un'altra dose di news che non devono cadere nell'oblìo:
AI CONFINI DELLA REALTA'
Le News contro la disinformazione
Anche le piante ci osservano
LE RADICI INTELLIGENTI
Le piante ragionano, si difendono, comunicano. Si aiutano le une con le altre a nutrirsi e a difendersi, emettono segnali di allarme se incombe un pericolo, ad esempio un insetto. Hanno una loro forma di socialità.
Sotto terra c'è una grande rete silenziosa di informazioni in transito, una sorta di intelligenza verde.
Ad affermare queste teorie sono i ricercatori del nuovo laboratorio di neurobiologia vegetale dell'Università di Firenze che ha come obiettivo lo studio dell'intelligenza delle piante. Dai primi risultati degli studi emerge che il cervello delle piante risiede in una piccolissima parte situata nelle radici.
www.plantneurobiology.org
Esperti, spiegateci un po' questi fenomeni
CROP CIRCLES IN AUSTRALIA
Due crop circles, uno di 8 metri di diametro e l'altro di 4 metri, sono stati rinvenuti il 28 marzo scorso in Australia a Conondale, a circa 200 km. da Brisbane, in un campo di grano del Queensland.
Gli abitanti hanno segnalato negli stessi giorni l'avvistamento di globi di luce non identificati nel cielo sopra i crop circles.
www.earthfiles.com
IL MISTERO DELLA PIOGGIA ALIENA
Da cinque anni un fenomeno disorienta gli scienziati. Si tratta di pioggia rossa, una pioggia misteriosa che sembra a tutti gli effetti aliena.
Il 25 luglio 2001 una pioggia rossa cadde nello stato indiano del Kerala per 20 minuti su un'area di un centinaio di km., spaventando migliaia di persone. Era stata preceduta da un boato che non aveva nulla a che fare con un tuono tradizionale e si trattò di un fenomeno imponente, una massa di 500 mila metri cubi d'acqua e 50 tonnellate di una sostanza misteriosa, variamente interpretata negli anni come sabbia, sangue, spore, alghe, pollini, e secondo la conclusione più clamorosa, come microbi alieni.
La prestigiosa rivista scientifica Astrophisics and Space Science ha inviato alcuni campioni della strana sostanza all'Università di Cardiff, Gran Bretagna, e interpellato scienziati del laboratorio di Fred Hoyle.
Gli scienziati brancolano nel buio e danno spiegazioni contrastanti. Una di queste è che si tratterebbe di una piccola meteora che avrebbe colpito grandi stormi di pipistrelli provocando la singolare precipitazione.
Ma gli studi stanno rivelando particolari sempre più inquietanti: infatti le cellule della misteriosa sostanza si stanno replicando. Sarà un'invasione aliena?
Culture sommerse
GLI ABORIGENI RIVOGLIONO IL LORO QUADRO
Un importante capo aborigeno australiano dei territori del Nord ha reclamato la restituzione del Barunga Statement, un grande dipinto che è in realtà un documento importante: si tratta di un trattato stipulato con il governo nel 1988 che doveva garantire agli aborigeni gli stessi diritti dei bianchi. Il trattato era stato inscritto in un dipinto aborigeno creato per l'occasione ed è tuttora esposto nella sala principale del Parlamento di Canberra.
Ma ora gli aborigeni vogliono indietro il loro quadro perché sostengono che il trattato non è stato rispettato dal governo.
Il trattato è stato reso famoso dalla canzone Treaty del gruppo aborigeno Yothu Yindi, canzone che ha fatto il giro del mondo.
ALTA VELOCITA' O ALTA VORACITA'
È comparso sulla Stampa del 28 marzo un articolo sulla TAV, il progetto dei treni ad alta velocità in Val di Susa che fa tanto discutere e che ha rivelato una identità culturale residente in nella valle, ben viva e decisa a far rispettare le proprie terre.
Nell'articolo di Angelo d'Orsi si legge che "i numeri dimostrano l'insostenibilità finanziaria del progetto che vede coinvolte decine di ditte in un'operazione che appare al limite e talora oltre i limiti della legalità oltre che del buon senso. Tutto sembra dimostrare che, leggi e conti alla mano, la TAV è una vera e propria bufala fatta nell'esclusivo interesse delle potenti lobby dei costruttori, sospetti a loro volta di inquinamento mafioso e all'insegna del motto: privatizzazione dei profitti, socializzazione delle perdite.
Chi ci protegge dalle preghiere?
LA PREGHIERA NON AIUTA A GUARIRE
Uno studio choc condotto negli ospedali USA rivela che non solo la preghiera non aiuta a guarire ma a volte provoca addirittura dei peggioramenti.
L'inchiesta è stata condotta nell'ospedale americano di impeccabile reputazione internazionale, Mayo Clinic. Gli esperti hanno condotto una statistica presso fedeli di varie chiese, cattolici, protestanti, pastori battisti, monaci francescani.
Non sarebbe così per le tecniche di meditazione e rilassamento: il chirurgo Ignazio Marino commenta lo studio affermando che la meditazione, il rilassamento, la musicoterapia portano un notevole aiuto nella guarigione dei pazienti.
L'intelligenza, questa sconosciuta
UN FETO È VIVO SOLO SE RESPIRA
Leggiamo oggi sulla Repubblica che una donna che annegò il figlio appena nato nel water è stata assolta dall'accusa di omicidio perché il piccolo non ha avuto il tempo di respirare, quindi non si poteva considerare vivo.
Mia considerazione: perché allora l'aborto non è legale oltre i 90 giorni?
TORTURATORE DI ANIMALI PENTITO
A dodici anni ha ucciso a calci e pugni un gattino davanti ai compagni, nel cortile di un condominio. Il giudice dei minori ha deciso di punirlo perché imparasse a rispettare gli animali e per sei mesi è stato costrtetto ad occuparsi di un gattile, controllato a vista dai volontari. Questo succedeva a Fossano. Il ragazzo era un disadattato, con una storia famigliare sfortunata.
Il ragazzo venne obbligato a trattare gli animali con affetto. Quello che nessuno si aspettava è che tra lui, abbandonato a se stesso dalla famiglia, e gli animali che accudiva, anch'essi abbandonati, nascesse un feeling. Secondo i volontari il ragazzo si è votato ad aiutare gli animali con i quali ha ora un'intesa fuori dal comune.
BRACCONIERE DENUNCIATO PER MALTRATTAMENTO
È successo in Abruzzo. Un cacciatore riesce a catturare un cinghiale con un laccio. Lo ferisce con un coltello e lo lascia morire dissanguato. Ma viene visto e denunciato perché l'uso del laccio è illegale. I guardiaparco si appostano e lo colgono sul fatto, ma il cacciatore nega di essere stato lui ad uccidere il cinghiale. Viene fatta una perquisizione a casa sua ed è rinvenuto il coltello che potrebbe essere l'arma del delitto, ma è perfettamente pulito. I genetisti dell'Istituto Caporale dell'Abruzzo e Molise scoprono delle microtracce di sangue sull'arma. La prova del DNA è risolutiva: nonostante nel caso di animali sia molto più complicato che per il sangue umano, perché le specie sono tante, i ricercatori riescono a dimostrare che quelle microgocce sono dello stesso sangue del cinghiale.
L'uomo viene denunciato per bracconaggio e maltrattamento animale. Giustizia è fatta.
RENE' DESCARTES HA SBAGLIATO TUTTO
All'università di Udine è in corso un dibattito sul tema dell'intelligenza animale. Diventa sempre più difficile stabilire i paletti che delineano il confine tra l'intelligenza umana e quella animale. Finora i ricercatori si basavano sul tabù creato da Cartesio, il filosofo che aveva posto dei confini ben precisi tra l'uomo e l'animale, ma i modelli elaborati dalle scienze cognitive dimostrano che gli istinti, considerati da sempre la spiegazione del comportamento animale, ora passano in secondo piano. In pratica, i criteri che stabiliscono l'intelligenza animale e quella umana sono assolutamente sovrapponibili.
Come faranno ora i carnivori a trovare una motivazione per mangiarli? Dovranno nutrirsi anche di carne umana, per par condicio?
Notizie raccolte da La Stampa, La Repubblica, La Pravda, New York Times, Corriere della Sera, Sole 24 Ore con il contributo dei lettori del Blog.
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12 Aprile 2006
Ormai è evidente che per avere una corretta informazione bisogna attingere da fonti non ufficiali come i Blog, giustamente gettonatissimo quello di Beppe Grillo (www.beppegrillo.it), o da programmi TV comico-satirici come Striscia la Notizia o le Iene, o da radio libere.
È molto più affidabile un grosso pupazzo rosso o un cronista con lo sturalavandini come copricapo dei giornalisti ingessati delle TV di Stato o i "divulgatori scientifici" che hanno come fine ultimo il divulgare se stessi, o i cosiddetti "giornalisti" della carta stampata, occupati perlopiù a stilare delle brochure, sotto forma di quotidiani, commissionate dai loro clienti.
Anch'io, nel mio piccolo, cerco di contribuire ad una giusta informazione, sia con questo blog che con la mia trasmissione su Radio Flash. E proprio in trasmissione ho spesso l'occasione di intervistare persone, incontrate nei miei percorsi cultural-musicali, che rivelano una sensibilità fuori dal comune.
L'attore Eugenio Allegri ci ha fornito l'occasione di parlare dei Catari, tema del suo ultimo spettacolo teatrale. Come dice lui stesso: quello che conosciamo dei Catari lo sappiamo da chi li ha bruciati. E tuttavia da ricerche attraverso canali non convenzionali, emerge un ritratto di questi "eretici" che varrebbe la pena di approfondire. Il loro dio non era antropomorfo: lo intendevano come una fonte luminosa. La loro filosofia, così come quella del Druidismo, si basava su tre principi: da un principio assoluto erano nate due polarità opposte facenti parte della stessa natura. Credevano nella
conoscenza come crescita interiore. Erano rigorosamente vegetariani per rispetto verso le altre creature. Il loro sistema sociale era basato sull'uguaglianza e sull'assoluta parità tra i sessi. Ce n'era abbastanza da finire arrostiti come eretici, come infatti accadde. Ma lo sterminio di Montsegur con ogni probabilità non ha cancellato completamente il movimento, a giudicare dalle eredità in fatto di simboli e tradizioni che hanno lasciato non solo in Languedoc ma in tutte le terre dove si erano insediati.
Con Madaski, musicista eclettico e frontman degli Africa Unite, abbiamo parlato dei condizionamenti a cui siamo tutti sottoposti fin dalla nascita da parte delle religioni. Ce ne dava lo spunto il suo ultimo album, "Controlli", il cui tema principale è proprio l'ingerenza delle religioni nella vita dell'individuo, e l'inevitabile condizionamento che ne deriva.
Ma sia con Eugenio che con Madaski siamo andati oltre: è emerso l'uomo che sta dietro al personaggio. In entrambe le occasioni, quello che più mi ha colpito è stata la disponibilità e l'apertura da parte dei nostri ospiti. È bello quando si crea quel clima di fiducia e di intimità che permette di parlarsi al cuore, sapendo che in quella "bolla" in sospensione sono compresi anche gli ascoltatori. La magia della radio è proprio questa: sapere che le tue parole viaggiano nell'etere e non sai chi le raccoglie, ma sai che c'è qualcuno là nel buio ad ascoltarti. Come un messaggio nella bottiglia che prima o poi qualcuno raccoglierà. E se hai qualcosa da raccontare, qualcosa da dire agli altri, prima o poi il messaggio viene raccolto.
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3 Aprile 2006
Cari lettori del mio blog, ho pensato di arricchire le mie riflessioni e le mie elucubrazioni con un servizio "sociale": fare informazione per combattere la disinformazione che regna ormai sovrana sui media. Periodicamente pubblicherò quelle notizie che non godono di alcun risalto e che vengono di solito subito dimenticate, ma che invece a mio avviso dovrebbero essere tema di approfonditi studi perché ci pongono a confronto con il profondo mistero che ci circonda.
Ma gli enti di ricerca, quegli enti che sono finanziati con il denaro dei contribuenti, hanno altro da fare... mica possono preoccuparsi di indagare sulla natura dell'universo e dell'uomo, sulle nostre origini, sulla nostra vera storia, sui fenomeni inspiegabili che costellano il nostro quotidiano...
AI CONFINI DELLA REALTA'
Le News contro la disinformazione
Gli UFO: una realtà diffusa. Perché non si indaga sul fenomeno?
UFO IN ARIZONA
Lo scorso gennaio a Phoenix, alle undici di mattina il signor Rich Giordano avvista un fenomeno UFO eccezionale.
Mentre porta fuori il cane, il signor Giordano vede alcuni oggetti bianchi sopra di lui. Prende immediatamente la macchina fotografica e intanto gli oggetti diventano 20. Mentre sta scattando fotografie, apparentemente dal nulla compaiono altri oggetti bianchi che diventano circa 50. Gli oggetti si muovono disegnando forme geometriche nel cielo. Sembravano palloni, ma erano molto molto alti.
Nel dicembre 2004 sempre nella stessa zona erano stati avvistati fenomeni simili.
Di questo avvistamento il signor Giordano ha ampia documentazione fotografica.
UFO IN AUSTRALIA
Nel Queensland, lo scorso febbraio la signora Nicole Compton insieme al marito e alla sorella vede una luce brillante nel cielo. La signora Compton filma il fenomeno per circa 20 minuti. Dalla documentazione video l'oggetto si presenta con la struttura degli Orbs, i globi luminosi che compaiono nelle fotografie secondo una fenomenologia di cui si ha testimonianza in tutto il mondo. Anche questo caso è supportato da una documentazione video.
RUSSIA: A SCUOLA DI EXTRATERRESTRI Togliattigrad capitale degli ufo. L'idea e' nata nell'agosto scorso, quando in un campo di grano si sono visti i ben noti cerchi. Subito su internet sono apparsi annunci che proponevano la vendita di pacchi di grano prelevato dal campo dei misteriosi cerchi. Nei cieli della citta' si vedrebbero palle di fuoco, strani missili, dischi volanti di ogni forma e dimensione. E' stato quindi deciso di aprire una scuola per esperti di extraterrestri, per riunire gli appassionati di UFO.
BLACK OUT DI LINATE E FIUMICINO
Non c'è alcuna spiegazione per i black-out agli aeroporti di Linate e Fiumicino che la settimana scorsa hanno gettato nel caos i due aeroporti di Milano e Roma provocando blocchi e rallentamenti nel traffico aereo.
Un controllore racconta: "gli schermi sono diventati neri e sono cadute anche le comunicazioni via radio".
In mancanza di qualsiasi spiegazione c'è chi ha avanzato l'ipotesi UFO.
Crop Circles e altri Cerchi
I SATELLITI SCOPRONO STRANI CERCHI VICINO ALLE PIRAMIDI
Una settimana fa, nel corso della mappatura sistematica operata da sofisticati satelliti sui luoghi-simbolo della civiltà
egizia, sono stati ravvisati strani anelli a forma perfettamente circolare e non chiusi in un'area a 500 metri - 1 Km a sud della piana di Gizah. A poche centinaia di metri dalla Sfinge, ed in linea con essa secondo una verticale nord-sud, una dozzina di figure circolari si sono rivelate alla telecamera potentissima del rilevatore satellitare: sul terreno appaiono appena percettibili, evidentemente logorate dall'usura dei secoli e dall'azione incessante del vento, che ha livellato il deserto compatto ma friabile; tuttavia in origine dovevano essere dei solchi più netti e meglio definiti e sicuramente percettibili ad occhio nudo anche a livello del piano calpestato.
Misteri della fede e incoerenze religiose
LOURDES: COME RICONOSCERE I MIRACOLI?
Il Comitato medico internazionale di Lourdes, la commissione cattolica deputata all'individuazione dei miracoli, si è riunito nei giorni scorsi per decidere le linee guida per il riconoscimento dei miracoli di Lourdes.
Le regole precedenti, stabilite nell'800, definivano che il malato miracolato doveva essere affetto da malattia incurabile e non doveva aver subìto alcun trattamento terapeutico. Ma vista l'impossibilità di trovare oggigiorno simili caratteristiche, perché tutti i malati che vanno in visita a Lourdes hanno già subìto una qualche cura, la Commissione ha trovato una soluzione:
"La guarigione può essere considerata miracolosa quando sfugge alle leggi abituali della medicina e quando porta il malato e i testimoni a credere nell'intervento di Dio".
RITORNANO LE MADONNINE CHE PIANGONO
È successo a Forlì pochi giorni fa nella chiesa di Santa Lucia. Le lacrime color sangue erano state notate da una parrocchiana. Ma la statua è stata subito rimossa e rinchiusa nel palazzo della Curia. La Diocesi ha annunciato di aver sporto denuncia contro ignoti. Si pensa quindi ad uno scherzo o a qualche fenomeno sconosciuto che pare inquietare molto la Curia.
IL PROCESSO A DON RIGHI: ACCUSATO DI ABUSO DELLA CREDULITA' POPOLARE PERCHE' SOSTIENE CHE GESU' CRISTO SIA STORICAMENTE ESISTITO.
Luigi Cascioli, ex prete, il 13 settembre 2002 deposita una querela presso il Tribunale di Viterbo contro don Enrico Righi, parroco di Bagnoregio, quale rappresentante dei ministri della Chiesa, per abuso di credulità popolare.
Nella sua denuncia Luigi Cascioli sostiene che, dopo lunghi e approfonditi studi consistenti anche (e non solo) in un'esegesi testuale del Vecchio e del Nuovo Testamento, è arrivato alla conclusione che molti dei fatti presentati come veri e storici dalle cosiddette "Sacre Scritture" sono in realtà dei falsi, primo fra tutti la storicizzazione della figura di Gesù il Cristo. E chi sostiene la veridicità della figura di Cristo abusa della credulità popolare.
Un chiaro esempio di tale abuso, secondo Cascioli, è stato commesso da don Enrico Righi (parroco di Bagnoregio) allorché ha sostenuto, nel bollettino della parrocchia, la figura storica di Gesù affermando falsamente di essere figlio di Giuseppe e di Maria (personaggi anch'essi quanto mai immaginari e quindi storicamente inesistenti), di avere avuto i natali dalla città di Betlemme e di essere cresciuto a Nazaret.
Il processo è andato avanti per anni tra udienze, archiviazioni, opposizioni e rigetti.
Nel mese scorso il giudice Gaetano Mautone dispone l'archiviazione definitiva con una motivazione che farà discutere.
Il motivo è che "appare sicuramente irrilevante a fini investigativi la dedotta richiesta di espletamento di accertamento tecnico in ordine alla verità storica dell'esistenza di Gesù di Nazareth, posto che, a prescindere dalle intrinseche difficoltà di una tale indagine, risultati della stessa non potrebbero portare che ad affermazioni opinabili e controverse, non utili per la corretta valutazione dei fatti in esame". In pratica, secondo il giudice non si potrà mai avere la prova effettiva che Cristo sia veramente esistito.
Per saperne di più visitare il sito di Luigi Cascioli: www.luigicascioli.it
IL PICCOLO BUDDHA È SCOMPARSO CON LA CASSA
In Nepal un ragazzo di 15 anni è rimasto fermo in meditazione per alcuni mesi, apparentemente senza mangiare o bere, attirando una grande folla di visitatori convinti che si trattasse della reincarnazione di Buddha.
Ma nei giorni scorsi il piccolo Buddha è sparito, e con lui sono spariti i suoi seguaci e tutti i fondi raccolti in questi mesi, depositati su un conto corrente della banca del villaggio.
Era solo una messa in scena.
Antiche civiltà scomparse: ma perché non dobbiamo indagare sul nostro passato?
TROVATI I RESTI DI UNA CIVILTA' CELTICA A TRANA
Menhir, coppelle e muretti di pietra sono stati trovati nei boschi di Trana da una abitante della zona.
Ritrovamenti simili erano già stati rilevati a Coazze, Reano, Prese dei Rossi e Valgioie. Queste ulteriori scoperte confermano una volta di più le origini celtiche del Piemonte, testimonianza di una civiltà che sembra fosse stanziata nella nostra regione e che ha lasciato in eredità numerosissimi e imponenti reperti e leggende che parlano di un'antica città di nome Rama.
TROVATA LA CITTA' DELLE AMAZZONI?
In Russia, nei pressi di Millerovo, sono stati scoperti, a decine, grandi tumuli funerari, risalenti a più di 2000 anni fa. Gli archeologi sono rimasti sorpresi quando hanno scoperto che molti dei guerrieri sepolti con arco e frecce erano donne. Le sepolture parrebbero essere di sacerdotesse o comunque di persone dalla posizione sociale elevata.
La regione è quella descritta da Erodoto nelle sue Storie: raccontava di come le Amazzoni fossero insediate sulla costa meridionale del Mar Nero.
Ma non è il primo ritrovamento di sepolture della civiltà delle Amazzoni, così come è stata chiamata dagli archeologi. In tutta la zona fin dagli anni '50, senza troppa pubblicità, i ricercatori hanno portato alla luce scheletri di donne con resti di spade e monili.
Già Strabone nel I secolo si interroogava sulle amazzoni e si chiedeva come facessero a guidare gli eserciti, a portare avanti una civiltà e addirittura a vincere i nemici, essendo solo donne alla guida della Comunità.
IL DISCO DI NEBRA
È un disco in bronzo di 32 cm. di diametro, con incisioni misteriose, trovato nel 1999 da due razziatori di tombe a Nebra, vicino a Lipsia. È stato datato intorno al 1.600 a.C. e per molto tempo fu considerato un oggetto di culto di una civiltà misteriosa. Poi si è ipotizzato che fosse una mappa stellare.
Ora i ricercatori sono convinti che sia un preciso orologio astronomico e che la mappa celeste sia stata progettata per armonizzare il calendario solare con quello luinare e che sia in grado di calcolare il ciclo delle Pleiadi. Ma molte iscrizioni del disco di Nebra rimangono ancora inspiegate.
Gli astrofisici del Planerario di Amburgo, che lo stanno studiando, dicono: "Come gli uomini dell'Età del Bronzo abbiano potuto costruire un oggetto così sofisticato resta ancora un mistero. I complicati calcoli che ne stanno alla base richiede l'uso della scrittura, e loro non ce l'avevano."
APERTO A ROMA UN MUSEO VIRTUALE SULLE ORIGINI DELL'EUROPA
Si chiama "Museo virtuale delle radici europee". Per la prima volta si indaga sul lontano passato dell'Europa.
Il museo propone l'Europa come una casa comune da almeno 12mila anni. Un incessante incrociarsi di genti, idee, istituzioni credenze. Assenza di confini rigidi e incessante incrocio di popoli sin dai tempi più antichi.
A questo proposito, il glottologo finlandese Harald Haarman, presidente dell'Institute of Archaeomithology della California, è convinto che le radici dell'Europa siano molto più antiche della cultura greca. La stessa cultura greca è il risultato della fusione di molti elementi più antichi. Secondo Haarman la divinità della Dea Madre ha dato vita a molti culti successivi, tra cui quelli greci e anche quello della Vergine Maria, che ha potuto divenire popolare proprio perché si ispirava alla Dea Madre.
Per visitare il museo virtuale delle radici europee: www.europeanvirtualmuseum.it.
RITROVATA UNA CITTA' CICLOPICA NEL LAZIO
Risalente a migliaia di anni fa, una misteriosa città ciclopica è stata rinvenuta per caso nel Lazio.
Mura alte, imponenti, fatte di massi enormi l'uno sull'altro.
I due archeologi per la sua scoperta si sono basati sulla mitologia greca, sulle leggendee sulle tracce della società iniziatica dei Pitagorici che pare abitassero quella città.
Fatti strani: mistero in tutte le direzioni
DUE GEMELLE MORTE NELLO STESSO ISTANTE
Due anziane gemelle colombiane sono morte alla stessa ora e per la stessa malattia, in due ospedali diversi di due paesi diversi. Le due sorelle gemelle erano assolutamente identiche, e anche se vivevano lontane da molti anni dicevano di vivere in simbiosi come se fossero una cosa sola. Sono morte entrambe di infarto, alle stessa ora precisa. I medici non sanno dare nessuna spiegazione all'eccezionale evento.
A STRAMBINO L'INCUBO DEL POLTERGEIST
Dal 1983, per diversi anni una serie di eventi inspiegabili terrorizzarono la cittadina di Strambino, in provincia di Torino.
Bicchieri che volavano, materassi che bruciavano. In una villetta a due piani la vita di una famiglia veniva sconvolta da un giorno all'altro .
Piatti e stoviglie che volano, incendi inspiegabili, gomme dell'auto che si sgonfiano senza motivo, etc. I materassi prendono fuoco anche 12 volte al giorno. I cavi elettrici si tagliano di netto contemporaneamente in tutta la casa.
Avviene presso una famiglia che si era trasferita in quella casa da poco più di tre mesi. Padre, madre e figlio tredicenne. Quando il ragazzo si rifugia dalla nonna, i fenomeni sembrano seguirlo. Nella notte un bicchiere levita dal comodino e si mette a volare attraverso la stanza, le luci si spengono di colpo e le sedie cadono per terra. L'anziana fugge da un vicino con il nipote, ma anche qui si verificano gli stessi fenomeni: i mobili si muovono, sfracellandosi sul pavimento e contro i muri.
Vengono interpellati sensitivi che parlano di fenomeni di poltergeist provocati dal ragazzo. Un altro ricercatore, Giorgio Pontiglio che afferma di vedere le anime dei defunti, recatosi nei posti dove avvenivano i fenomeni si è convinto che il ragazzo non c'entrasse perché nell'abitazione ha scorto centinaia di spiriti di defunti.
Si fa anche l'ipotesi che a provocare i fenomeni non sia il ragazzo ma la nonna, infatti il Canavese è pieno di leggende legate alle streghe, le cosiddette masche, e in effetti pare che la nonna in gioventù fosse legata a circoli di stregonieria locale.
Oggi la nonna non c'è più, il ragazzo è cresciuto e i fenomeni sono cessati. Come sempre accade, non avremo nessuna spiegazione perché le istituzioni non faranno mai nessuna ricerca sull'argomento.
Le facoltà degli animali e i sensitivi: poteri ESP che comunicano tra di loro?
LA SENSITIVA CHE COMUNICA CON GLI ANIMALI
La sensitiva Maria Rosa Busi, la signora che lo scorso settembre ha permesso di ritrovare una ragazza finita in fondo al
lago di Lecco con la sua auto, ha affermato di avere avuto le indicazioni dagli animali presenti nel lago, cigni e anitre. Sostiene di avere la facoltà di comunicare con gli animali, e di avere da loro le indicazioni che le permettono di ritrovare persone scomparse.
L'USO DEI MEDIUM PER LA RICERCA DI PERSONE SCOMPARSE
Si è appreso dai giornali che per la ricerca di Tommy, il bambino scomparso e purtroppo ritrovato morto a Parma, la polizia ha assunto diversi medium che lo hanno cercato con metodi non convenzionali.
Al di là delle considerazioni sull'utilità di questo tipo di ricerca, fa riflettere l'incongruenza che esiste tra il linciaggio che gli scientisti attuano verso i metodi di ricerca alternativa, e l'utilizzo che invece ne viene fatto dalle istituzioni quando i metodi convenzionali non approdano a nulla.
Perché dà tanto fastidio un innocuo romanzo?
IL CODICE DA VINCI: PROCESSO ALL'AUTORE
È stato fatto un processo a Londra in cui lo scrittore Dan Brown ha dovuto difendersi dall'accusa di plagio mossagli dai due saggisti Baigent e Leigh. Questa accusa ha rischiato di bloccare l'uscita del film ispirato al romanzo.
I due saggisti sostengono che Dan Brown avrebbe copiato l'idea centrale del romanzo, secondo cui Maria Maddalena sarebbe la moglie di Gesù.
Il film ispirato al romanzo, del regista Ron Howard, è interpretato da Ton Hanks.
Il libro di Dan Brown è stato venduto in 40 milioni di copie in tutto il mondo e tradotto in 44 lingue. Questo processo aumenterà la sua popolarità.
Il libro è considerato blasfemo dall'Opus Dei, che per correre ai ripari ha aperto una pagina dedicata al romanzo sul sito www.opusdei.it, ed ora ha aperto ai visitatori, per la prima volta nella storia, la sua sede a New York, per dimostrare che non ha nulla da nascondere e che le ipotesi di complotto citate nel romanzo sono fasulle.
MONACO INGLESE SUICIDA, SI SOSPETTA IL CODICE DA VINCI.
Ora che la causa per plagio contro l'autore Dan Brown è sfumata, perché il reato non sussiste, ora che il film ispirato al libro sta per uscire nelle sale, i nemici del famoso "Codice", ritenuto blasfemo dai cattolici, danno libero sfogo alla fantasia e incriminano il libro per qualsiasi evento nefasto che succede nel mondo.
Il prete inglese suicida era depresso da molti anni, e prima di suicidarsi pare che abbia letto un libro. Probabilmente ha fatto anche molte altre cose, tipo mangiare, bere, etc. Ma il libro in questione "pare" (ma non si ha la certezza) che fosse il Codice Da Vinci.
Un'altra azione per discreditare il libro? Finora da tutto questo rumore l'autore ha ricavato solo una grande pubblicità e le vendite mondiali sono passate in pochi mesi da 20 milioni a 40 milioni.
Il tempo è tiranno
L'OROLOGIO CHE VINCE IL TEMPO
Nel deserto del Nevada è in corso un progetto di un orologio che funzionerà 10.000 anni.
Il progetto è di Danny Hillis, un ingegnere americano che vuole lasciare ai posteri un simbolo delle ore sulla Terra.
Sono già stati costruiti due prototipi in scala, uno di questi è esposto al Museo delle Scienze di Londra.
L'orologio sarà un monumento alto una ventina di metri e non segnerà i minuti e le ore, bensì i secoli e i millenni. Il suo funzionamento non sarà elettronico ma meccanico.
Non è ancora chiara la fonte di energia che verrà usata. ma pare che per Danny Hyllis questo non sia un problema perché sostiene che ci sono una grande varietà di sistemi per dargli energia, tuttavia lui si augurerebbe che nel tempo la gente vada a caricarlo manualmente.
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17 marzo 2006
I giorni frenetici che precedono l’uscita di un cd per noi Labs sono di solito segnati da grandi drammi interiori e da dubbi amletici che rischiano di squarciarci dentro. Dubbi su tutto: sulla copertina, sui caratteri dei testi, sui testi stessi,
sulla promozione, per non parlare dei "thanks to" che credo siano il dramma di ogni musicista: ci mettiamo di più a decidere come fare per non offendere né scontentare nessuno che a registrare il cd. In più mettiamoci il fatto che questo cd non è come gli altri: è stato registrato in Australia con un musicista aborigeno, ragion per cui tutte le decisioni vengono prese con Jida, discusse verso le due di notte, ora in cui siamo sicuri di trovarlo sveglio e abbastanza lucido, perché da lui è mezzogiorno. Jida a sua volta non prende alcuna decisione senza consultare i suoi Elders, e tutto si complica.
Solo Gianluca vive felice nel suo limbo e nella sua beata incoscienza senza problemi, ma si sa, i percussionisti si preoccupano solo di avere qualcosa da percuotere, tutto il resto non li sfiora minimamente. Quando ascoltiamo un brano appena registrato, lui incolla l’orecchio a una cassa e l’unica cosa che ascolta sono i tamburi. Tutto il resto per lui è solo un indistinto rumore di fondo, un contorno inutile.
Siamo rosi dai dubbi ma su una cosa non abbiamo il minimo tentennamento: sul prodotto. Ogni volta ce ne innamoriamo perdutamente, a scapito degli album precedenti, che di colpo diventano i figli grandi un po’ scontati, mentre "lui", il piccolino, l’ultimo nato, è il reuccio a cui vanno tutte le attenzioni.
Questa volta però è dura. Siamo completamente stregati da questo cd, ma allo stesso tempo ci chiediamo come caspita verrà accolto dai nostri fans... E’ un po’come essere una gestante consapevole di stare per partorire un alieno, che non sa come il nascituro verrà accolto.
Potrebbero tirarci i pomodori come portarci in trionfo, tutte le ipotesi sono valide.
Rimane però il fatto che questo cd è straordinario, perché nato in un contesto straordinario e realizzato in una maniera assolutamente fuori dal normale.
Lavorare alla post-produzione mi fa sentire maggiormente il legame con l’Australia che ho conosciuto e perlustrato dapprima nei sogni, poi nel viaggio all’altro capo del mondo e che successivamente ho continuato a perlustrare nella dimensione sottile che mi ha accompagnato e mi accompagna tuttora.
In Australia a noi del LabGraal è successo qualcosa di particolare. Abbiamo vissuto insieme una Visione, l’abbiamo condivisa con gli aborigeni, e insieme a Jida abbiamo espresso questa esperienza con la nostra musica. Questa cosa ce la portiamo dentro, è qualcosa che va ben al di là della dimensione fisica, è un terreno comune che ci fa sentire "dentro" una comune esperienza, in un filo diretto con i nostri fratelli nativi.
Il nuovo cd è il frutto di questa esperienza. Ma riusciremo a trasmetterla nel modo giusto? E qual è il modo giusto?
Nel riascoltare quello che abbiamo inciso a Melbourne appare evidente che nulla di quello che è successo nei giorni della registrazione è "normale". E’ come se fosse esistito già un copione, la musica era già nell’aria, i brani esistevano già, pronti per essere interpretati. E la sequenza non poteva che essere quella, non abbiamo ritoccato niente.
La sequenza dei brani racconta una storia, un percorso che si inoltra in un sentiero spirituale e ancestrale. Ma questo noi allora non lo sapevamo. O meglio, lo intuivamo, del resto era già stato scritto nella poesia di Giancarlo che ha dato vita e nome al cd, Dreaming. Ma di certo non immaginavamo, mentre registravamo, che stavamo interpretando un copione già scritto. È forse quella la Via dei Canti delle tradizioni aborigene?
Jida è eccitato quanto noi e sembra anche lui chiedersi che cosa ci riserverà il futuro, che cosa ci svelerà il sentiero che abbiamo intrapreso. Intravvediamo la strada percorsa insieme e proseguiamo fiduciosi, come viandanti che seguono un cammino segreto di cui non conoscono ancora la meta. Ma sulla Via dei Canti la cosa più bella è che non occorre porsi domande, tutto è già scritto.
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15 marzo 2006
La mia trasmissione su Radio Flash ora ha partorito anche un giornale telematico, che guarda caso si chiama Nel Segno del
Graal. Sono già usciti ben due numeri, e i solerti cronisti del giornale non mancano una puntata: ogni parola che dico viene verbalizzata da questi signori serissimi che picchiano furiosamente i tasti dei loro computer. Beh, l'idea mi sembra proprio carina. È un modo perché nulla vada disperso, e visto che trasmissione si è prefissata fin dall'inizio l'obiettivo di fare informazione in un mondo dove impera la disinformazione, è giusto che tutte le notizie (e sono tantissime) che solo la nostra trasmissione dà vengano raccolte e conservate. "Per non dimenticare" è uno dei nostri motti. Ma potrebbe essere anche "per dare voce a chi non ce l'ha".
Marina Berati è stata l'ospite della puntata di ieri sera. Una persona determinata e positiva (anche se lei si definisce pessimista) che dedica tutta la sua vita e le sue energie alla tutela degli animali. Ci siamo subito capite, e non solo perché siamo dalla stessa parte (a volte questo non basta per riuscire davvero a collaborare) ma perché entrambe poniamo gli obiettivi comuni al di sopra delle parti. Purtroppo questo non avviene sempre ed è triste quando ci si accorge che a volte gli animali vengono sfruttati anche da chi apparentemente li difende.
Nella trasmissione abbiamo parlato dell'inutilità della vivisezione, pratica crudele in maniera gratuita, perché assurdamente non serve a niente. È dimostrato che i farmaci sperimentati sugli animali hanno effetti diversi sull'uomo, e i fatti di cronaca di oggi lo hanno confermato in pieno: in Gran Bretagna otto persone che hanno partecipato volontariamente
ad una sperimentazione medica hanno iniziato a "gonfiare enormemente", tutti gli organi interni si sono gonfiati. Due persone sono in coma, gli altri versano in condizioni gravissime. I farmaci erano stati sperimentati su topi e considerati innocui.
Abbiamo parlato di veganismo e vegetarismo, della pericolosità della carne (è indicata dai medici come la principale causa dell'insorgere dei tumori), e della disinformazione in merito.
Abbiamo parlato della caccia e dei cacciatori. Dai sondaggi risulta che 9 italiani su 10 non vogliono la caccia. Come mai allora non la si abolisce? Perché i cacciatori costituiscono una potentissima lobby trasversale.
Le tematiche erano tante e con Marina ci siamo ripromesse di continuare la nostra collaborazione su Radio Flash per parlare
di questo argomento che ci sta tanto a cuore. Giancarlo ha letto una sua poesia in tema, piuttosto sconvolgente.
Ogni giorno mi chiedo come sia possibile che gli animali, tra l'indifferenza generale, vengano torturati e uccisi.
Moltissime persone vivono con animali e vogliono loro un bene dell'anima. Eppure si fa ancora molto poco per cambiare radicalmente una mentalità che accetta tranquillamente quello che succede ogni giorno nei laboratori di sperimentazione, nei macelli, negli allevamenti intensivi. La poesia di Giancarlo diceva "...ho perso la mia dignità. Devo cercarla in un altro mondo. Un mondo dove nessuno mi parli di Dei mai nati e di giusta sofferenza..."
Ogni anno, in questo periodo, migliaia di cuccioli di foca in Canada vengono abbattuti con bastoni chiodati, con l'approvazione del governo. Che vergogna. Che vergogna appartenere al genere umano.
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10 marzo 2006
Conviviamo con il mistero, ci siamo dentro fino al collo, anzi con tutta la testa.
Mi fanno sorridere quelle persone così sicure, dentro la loro verità, tronfie nella loro interpretazione della realtà basata sulle valutazioni fatte da altri, forti delle loro ideologie che le fanno sentire al sicuro, sempre pronte a scagliarsi contro chi esce dal gregge e magari manifesta qualche dubbio.
Ma come si fa a non accorgersi che ci sta franando la terra sotto i piedi? Che viviamo in un precario equilibrio tra forze
contrastanti che ci danno la falsa illusione di avere un solido pavimento sotto di noi? A non vedere che razza di mistero è l'universo in cui viviamo, con il vuoto infinito in tutte le direzioni? A non accorgersi che una forza più grande di noi ci sta sospingendo velocemente verso un baratro e niente ci potrà fermare?
C'è da farsi venire un cago pazzesco, e non serve stordirsi con le ovvietà quotidiane, perché la consapevolezza di questa precarietà è lì, latente, in ognuno di noi. Non contiamoci delle balle. Non venitemi a dire che la morte non è un problema, non mi raccontate che non vi importa di invecchiare, non ditemi che non vi capita mai di sentirvi soli e in preda al panico pensando all'infinito che ci circonda.
Avete scelto di far finta di niente? Vi siete costruiti con tanto impegno una famiglia, un lavoro sicuro, uno status che riproducesse esattamente il modello che vi hanno inculcato secondo un programma prestabilito, convincendovi che questo era l'unico modo per affrontare il terrore di crescere? Ebbene, vi hanno fregati. Le energie spese nel costruirvi un bel modello famigliare, una bella casa, un buon lavoro, sono la vostra tomba. Una bella tomba, confortevole, ma pur sempre una tomba. Che vi aiuta non ad affrontare la morte, ma a morire prima del tempo. Morire dentro, intendo.
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13 febbraio 2006
È andata. Il concerto più complicato della storia dei concerti si è svolto alla fine senza intoppi ed ha provocato genuini e catartici entusiasmi in noi che suonavamo e nel folto pubblico presente.
Partecipavamo alla grande kermesse planetaria dei megaconcerti in occasione delle Olimpiadi invernali, un evento che sta coinvolgendo gran parte della popolazione mondiale al punto che circa due miliardi di telespettatori è rimasto incollato alla tv per assistere alla cerimonia di apertura.
Torino, città che ospita le attuali Olimpiadi, è completamente stravolta dall'evento. Migliaia di persone si riversano ogni giorno nel centro della città per poter dire "c'ero anch'io". Centinaia di stranieri venuti da ogni parte del mondo portano un po' di colore a questa città grigia e danno l'illusione di essere a Londra o New York. I torinesi si lasciano finalmente un po' andare, contenti che oggi l'ordine di scuderia sia "andate a zonzo e divertitevi" anziché "zitti e lavorate". Poi tutto tornerà come prima, ma finchè dura godiamoci un po' la situazione.
Il "giorno più lungo" per noi del LabGraal era iniziato all'alba, quando ci siamo presentati al check-point del Medals Plaza per farci rivoltare come calzini dalla schiera di poliziotti che con una sfilza di metal detectors eseguivano "controlli aeroportuali" per accertarsi che noi artisti non fossimo in realtà kamikaze travestiti da musicisti celtici.
In realtà la preparazione per questo concerto era iniziata molto prima, almeno due settimane, e la cosa più difficile non è stata la preparazione della performance, ma lo studio e l'interpretazione delle regole che ci venivano comunicate giorno per giorno e che cambiavano di ora in ora.
Siamo abituati a fare concerti nelle condizioni più strane, la nostra vasta gamma di esperienze annovera le cose più strampalate. Ci è capitato di partecipare alla preparazione di un musical con 100 bambini, cosa tutt'altro che facile, o di organizzare un concerto in un canile in mezzo a cani abbandonati, o di essere costretti ad improvvisare un concertino all'aeroporto di Melbourne tra i passeggeri in coda, o di preparare spettacoli teatrali complicatissimi in cui suonavamo tra guerrieri celtici che se le davano di santa ragione e ballerini che ci piroettavano intorno. Ci siamo arrampicati su per i monti a suonare in abbazie sperdute, abbiamo spostato gli altari delle chiese per far posto ai nostri strumenti, abbiamo suonato in mezzo ai menhir per le lotte delle popolazioni celtiche attuali. Abbiamo suonato con Nativi americani e Nativi australiani, e in Australia ci sono capitate situazioni davvero originali.
Quest'ultimo concerto può a buon diritto essere annoverato fra le cose più strane e complicate che ci è capitato di fare. Era inserito in un evento di portata planetaria, tutto doveva essere pianificato nei minimi dettagli, c'era un protocollo rigidissimo da rispettare e ogni cosa doveva seguire un copione ben preciso. In più, a causa del timore di attentati la prefettura imponeva agli organizzatori controlli approfonditi che non lasciavano niente al caso. E così la sera prima del concerto abbiamo dovuto consegnare gli strumenti e addirittura le borse con gli abiti di scena, lasciando tutto in custodia fino al giorno dopo per permettere di eseguire gli opportuni controlli.
Il "giorno più lungo", iniziato all'alba, è proseguito in gruppo, anzi in branco: le regole imponevano che "per ragioni di sicurezza non dovevamo muoverci in maniera autonoma". Dovevamo in pratica muoverci all'interno della mega struttura - una specie di città posticcia sorta entro i confini di piazza Castello che ospitava il palco del Medals Plaza e tutte le strutture ad esso abbinate - con i pass personalizzati e seguendo le indicazioni delle persone a cui eravamo assegnati.
Abbiamo fatto le prove al gelo. Nonostante il palco fosse riscaldato faceva un freddo cane che non ci ha abbandonato fino a sera. Non so come la mia voce abbia potuto resistere e non risentirne nonostante fossi reduce da un'influenza.
Eppure, nonostante la situazione potesse sembrare tutto fuorchè rilassante, devo dire che la giornata di domenica si è svolta nella maniera più liscia e lineare, contrariamente a quanto le due settimane precedenti avessero fatto presagire, grazie anche al prezioso coordinamento di assistenza organizzato da Barbara. Lo stress della preparazione e del risveglio all'alba ha lasciato il posto ad una piacevole sensazione: la certezza che tutto si sarebbe svolto nel modo migliore. Ma ci siamo abituati. Funziona sempre così: in prossimità del concerto, tutto si acquieta e scatta la magia.
E infatti anche stavolta è successo: siamo saliti sul palco e non abbiamo sentito più niente, né il freddo né la stanchezza della notte insonne, non ci preoccupava nemmeno la presenza dei numerosi cecchini che sapevamo appostati alle finestre dei palazzi lì intorno pronti ad intervenire al minimo movimento sospetto.
Siamo stati subito accolti e scaldati dal calore del pubblico, più di 8.000 persone che ci hanno manifestato tutto il loro entusiasmo. Almeno altre 10.000, secondo le stime, rimaste senza biglietto hanno assistito al concerto dal megaschermo di piazza San Carlo.
Non abbiamo minimamente idea dell'effetto che può avere avuto sul pubblico l'amplificazione della nostra musica attraverso i 50.000 watt e la proiezione delle nostre immagini sui tre megaschermi posizionati sul palco. Ma a sentire le reazioni dei nostri fans deve essere stato spettacolare.
Particolarmente emozionante per me è stato eseguire il controcanto in inglese della poesia di Giancarlo. In occasione delle Olimpiadi, in questa grande celebrazione che segue un rituale antichissimo di spiritualità laica, volevamo lanciare un messaggio per i Popoli naturali. La poesia "Il nostro cuore antico" di Giancarlo, scritta per l'occasione, ha espresso quello che tutti noi sentivamo, e il pubblico ha capito ed apprezzato.
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IL NOSTRO CUORE ANTICO
Ritornare
alle nostre terre sacre
per vivere il nostro amore.
La nostra libertà.
Il nostro diritto
a trovare risposte.
Per vivere
l'anima antica
dei popoli della Terra.
Per rivivere
le antiche tradizioni.
Per far battere
il nostro cuore antico.
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28 gennaio 2006
All'inizio di quest'anno avevo scritto sul blog che sarebbe stato difficile, per me e la mia band, superare o almeno eguagliare in fatto di straordinarietà l'anno appena concluso.
Sbagliavo.
Il 2006 si sta preannunciando, fin dagli inizi, con delle ottime chances per non sfigurare davanti al suo predecessore: è subito iniziato con la conferma di un concerto che si inserisce in un evento planetario.
Suoneremo al Medals Plaza, il palco più grande mai costruito in Europa. Direi che come evento straordinario non c'è male, visto che stiamo per salire su una struttura da Guinnes dei Primati.
L'eccezionale struttura è stata costruita in piazza Castello a Torino per le cerimonie di premiazione dei campioni delle Olimpiadi invernali 2006, e sarà teatro per una rassegna di concerti con ospiti internazionali del calibro di Lou Reed, Anastacia, Avril Lavigne, Jamiroquai e molti altri.
Una struttura che supera i 700 metri quadrati, con una parte centrale rotante che consentirà un rapido avvicendamento tra cerimonie e spettacoli. Palcoscenico riscaldato e rivestito interamente con lastre di acciaio lucidate a specchio, angolate in modo da riflettere il cielo e i monumenti storici di Piazza Castello. Maxischermo di 300 metri quadrati, 300 corpi illuminanti e 50.000 watt di potenza.
Alle spalle del palco ci sarà la "casa delle bandiere", spettacolare perchè costituita da una torre alta 30 metri che ospiterà le bandiere di tutti i Paesi del mondo.
Mille posti a sedere più altri 8.000 in piedi, ma il pubblico di Medals Plaza sarà allargato a miliardi di telespettatori che potranno seguiranno gli eventi in diretta, in mondovisione.
Le postazioni televisive saranno ospitate in una struttura di 4 piani, posizionata sopra la platea, esattamente davanti al palco.
Io e i miei compagni la stiamo prendendo molto sportivamente, qualcuno potrebbe dire da incoscienti, come nostro solito. Non nella preparazione (in questo siamo sempre meticolosissimi, sia che si suoni al Medals Plaza o al Rifugio per cani Argo), ma nel non preoccuparci più di tanto: ormai sappiamo per esperienza che tutto andrà esattamente come dovrà andare. "Lui" (il LabGraal) sa cosa fare e dove andare, noi dobbiamo solo eseguire.
Siamo divertiti, questo si, e anche contenti di questa occasione che è simbolica sotto tanti aspetti. A noi Labs piace cercare i simbolismi nascosti anche nelle cose apparentemente casuali. E in questo concerto, di simboli ce ne sono parecchi.
Iniziamo l'anno con un concerto sul palco più spettacolare che si possa immaginare, e questo sembra di buon auspicio; celebriamo con la nostra musica un evento mondiale nato come segno di unione tra i Popoli; e questo ci capita non a Sydney, non a Tokio o ad Atene, ma a Torino, capitale moderna di una terra antica, testimone delle vicissitudini dei Nativi europei.
Ma c'è dell'altro. Avete notato il disegno delle medaglie della premiazione di questa edizione? Un cerchio forato, una medicine-wheel, antico simbolo che è comune a tutte le tradizioni dei Popoli naturali. Il disegno è stato scelto tra le contestazioni dei conservatori, che non capivano il motivo di una forma così poco convenzionale. In realtà non può esserci disegno migliore per rappresentare la pace e la fratellanza. Inoltre, il nastro non è cucito alla sommità del cerchio, ma è annodato attorno ad esso, facendolo passare dal centro, proprio alla maniera antica.
"La forma della medeglia rappresenta i valori dell'olimpismo, l'amicizia, l'onore, la lealtà che alberga nel cuore di tutti gli sportivi. Lo spazio vuoto al centro rivela anche la zona del petto sotto cui batte il cuore, la vita". Gli organizzatori, intuitivamente o forse a ragion veduta, hanno fatto una scelta che va nella direzione delle tradizioni dei Popoli nativi, e quando si va in quella direzione si incontrano inevitabilmente valori di armonia, libertà, fratellanza.
Ma del resto la storia delle Olimpiadi è zeppa di simbolismi. I giochi olimpici seguono una tradizione antichissima, risalente all'Antica Grecia, ma ispirata ad usanze ancora più antiche.
Erano competizioni dedicate agli Dei, secondo lo spirito dei Popoli nativi che vedono nella forma espressiva della danza, nelle competizioni agonistiche, nella musica, nell'arte, un esercizio introspettivo, un colloquio personale con il piano del trascendente. Ne abbiamo ancora oggi un esempio negli attuali Highlands Games scozzesi, dove anche una gara di bagpipe è in pratica un esercizio di meditazione.
Le Olimpiadi furono messe al bando nel 396 d.C. perché considerate troppo "pagane". L'Imperatore Teodosio, sotto l'influenza del vescovo di Milano, le soppresse perchè le competizioni e tutte quelle manifestazioni, prima durante e dopo, che le seguivano (riti, balli, e feste di ogni genere) le considerò tutte pagane. Compresa la danza, la musica e la poesia.
Il laico barone Pierre De Coubertin nel 1892 riuscì nell'impresa di ripristinare l'antica celebrazione, più di 2.600 anni dopo.
La fiaccola olimpica è tornata ad ardere e a fare il giro del mondo secondo i millenari rituali che la vogliono sempre accesa, simbolo dello spirito che domina la materia e dell'evoluzione che anima l'universo.
Come non accostarla ai falò dei Popoli nativi e alle torce passate di mano in mano nei grandi cerchi delle feste che ancora oggi vengono celebrate nei paesi celtici?
L'inno delle Olimpiadi, realizzato dal poeta Costis Palamas e dal musicista Spirou Samara, entrambi di nazionalità greca, dice "Spirito antico ed eterno, creatore della bellezza, della grandezza e della verità, discendi in mezzo a noi, brilla come la luce nella gloria della terra e del cielo".
Parole semplici, invocazione esoterica di una spiritualità laica. Questo è lo spirito delle Olimpiadi, così come ci è stato trasmesso dalla notte dei tempi. E così deve rimanere.
Porteremo una testimonianza delle nostre radici, saliremo su quel palco non solo come musicisti ma portandoci nel cuore l'esperienza di tutti i nostri fratelli nativi, e ce la metteremo tutta per dare il nostro contributo a un evento nato sotto il segno della pace e della fratellanza, simbolo di spiritualità laica.
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22 gennaio 2006
La festa di compleanno di Giancarlo ha sempre offerto un buon pretesto per ritrovarci con il gruppo dei soci di Torino della
Ecospirituality Foundation e tra un brindisi e l'altro, tracciare un bilancio delle attività dell'anno e delineare le prospettive future.
Essendo egli un Capricorno (ahinoi!), la data cade subito a ridosso dell'anno nuovo, quando a tutti è rimasta la voglia di festeggiare e non ci si è ancora calati nel pieno ritmo delle attività.
Il giorno esatto sarebbe il 12, ma come sempre siamo un po' lenti a mettere in moto la macchina dei preparativi, e così lo abbiamo festeggiato in ritardo. Ma Giancarlo non può lamentarsi, perché l'avevamo già festeggiato intimamente con il gruppo
dei "reduci" australiani, in occasione del nostro incontro periodico in cui ricordiamo i vecchi tempi, ci piangiamo addosso, guardiamo foto e filmatini del nostro viaggio, cantiamo Waltzing Matilda, mettiamo i cappellini comprati in Australia e
finiamo la serata con la visione di un film australiano. Siamo patetici. Anche questa volta è toccato a Peter Weir con "L'ultima onda", e averlo visto dopo essere stata in Australia mi ha fatto apprezzare ancora di più un regista che già stimavo. È tra i pochi australiani ad aver "visto" l'aspetto tribale degli aborigeni. Non a caso uno degli interpreti
principali del film è David Gulpilil, padre del nostro fratello nativo Jida.
Ci sono molti buoni motivi per festeggiare il compleanno di Giancarlo. Tra le altre cose, cade in concomitanza con una antica celebrazione celtica, la "festa della Cometa". Una festa che secondo la mitologia irlandese ricorderebbe l'era in cui i mitici Tuatha De Danann si sono incontrati con gli Ard-rì, i primi Re d'Irlanda, e hanno consegnato loro i magici doni che hanno dato origine alla tradizione celtica.
Ma tutte le feste celtiche hanno anche un significato mistico. Il senso esoterico di questa celebrazione è la "rinascita", un nuovo ciclo di esistenza, un'occasione per morire simbolicamente, fare piazza pulita di tutto ciò che limita e imprigiona la propria libertà per rinascere ad una fase evolutiva superiore.
Con questo bel proposito abbiamo festeggiato, abbiamo brindato, abbiamo cantato, suonato e ballato. Giancarlo ha fatto il suo dovere di presidente della EF presentando il bilancio delle attività svolte, e tutti sembravano molto contenti di avere un sacco di motivi per continuare a riempirsi il bicchiere e brindare.
Siamo sempre pronti a trovare pretesti per fare una festa. Ma di solito le nostre feste hanno una buona motivazione, e anche questa volta "No regali ma offerte a SOS Gaia". Grazie Giancarlo, i miei amici pelosi, pennuti, squamati, etc. ringraziano.
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4 gennaio 2006
È incredibile, ma la mia trasmissione su Radio Flash ha compiuto 101 puntate! Da 101 settimane (quasi due anni) io, Maurizio e l'"espertone" Giancarlo, coadiuvati da dj Charlie, andiamo avanti imperterriti, riuscendo ad alternarci per non interrompere neppure per la pausa estiva, e a fare le nostre filippiche per una informazione senza pregiudizi e senza confini.
Abbiamo iniziato per gioco e per gioco andiamo avanti, finchè non ci cacciano.
E parliamo di tutti quegli argomenti che l'attuale inquisizione mediatica vuole mettere al rogo. Cerchi nel grano, fantasmi, UFO, l'osservatorio di Mount Graham, la recinzione dei menhirs di Carnac, le lotte aborigene, meditazione, omeopatia, spiritualità degli animali, spiritismo... tutti temi messi all'indice da una certa area para-scientifica che fa oscurantismo culturale, probabilmente perché queste tematiche sono sempre in grado di attirare l'attenzione della gente e parlarne, anche se male e facendo disinformazione, può essere un ottimo business.
Noi della trasmissione "Nel Segno del Graal", che da questi argomenti non ricaviamo niente se non il gusto di fare una ricerca a 360°, finchè avremo l'etere a disposizione non ci stancheremo di fare contro-informazione per combattere l'azione di disinformazione dei para-scientifici.
Abbiamo incominciato il 14 gennaio 2004 parlando di "cose strane" e continueremo così: a dare dati sugli avvistamenti UFO, su un possibile approccio con lo spiritismo, informeremo sulla realtà dei Popoli invisibili del pianeta (i Nativi), non ci stancheremo di mettere in guardia contro chi uccide e maltratta gli animali.
Ed è stata proprio la sensibilità verso gli animali che mi ha fatto incontrare l'ospite della puntata di ieri: Franco Cannavò, direttore del mitico giornale satirico La Tampa, intervenuto con la sua compagna Valentina, una splendida e simpatica ragazza anch'essa amante degli animali.
Seguivo da molti anni questo giornale e ammiravo Cannavò per la sua capacità di far ridere ogni giorno e per la sua ironia arguta e fuori dalle parti, ma soprattutto per la sua vis comica e non "di maniera".
È stata una piacevole sorpresa scoprire che era anche un animalista convinto. L'anchor woman che c'è in me ha subito pensato di pinzarlo per una trasmissione, e qui Cannavò mi ha stupito un'altra volta rivelandosi, oltre che un fine umorista, una persona dotata di una sensibilità fuori dal comune, che sa trasformare gli eventi negativi della vita in una forza dirompente che può aiutare se stesso e gli altri.
Ne è venuta fuori una puntata particolare, cominciata (e condita) con humour, ma presto sfociata in un rapporto umano confidenziale in cui Franco ha regalato, a noi in studio e a chi era in ascolto, dei particolari fondamentali della sua vita, tragici e allo stesso tempo pieni di speranza.
Non è la prima volta che il mio amore per gli animali mi fa incontrare persone speciali. Franco Cannavò è sicuramente una di queste.
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2 gennaio 2006
È stata una festa particolare. Non so perché. C'era un'atmosfera magica, c'era feeling fra i partecipanti, ci si divertiva tutti insieme senza nessun momento di stasi.
Celebrare Capodanno alla Grotta di Merlino è ormai una tradizione, ed è sempre una gran bella festa, ma quest'anno c'era un qualcosa in più.
I membri del LabGraal hanno fatto come sempre la loro performance dal vivo giocando con il pubblico e tra di loro, il gruppo Triskel ha fatto la sua parte facendo ballare tutti instancabilmente in grandi cerchi celtici, gli operatori di SOS Gaia hanno gestito la festa nel modo migliore, cioè divertendosi un mondo. Ma c'era qualcosa in più. Forse sarà perché il 2005 ha rappresentato una svolta: le tante battaglie mondiali della Ecospirituality Foundation hanno portato i suoi appartenenti ad una maggiore consapevolezza e determinazione, e mentre facevamo il countdown per il brindisi di mezzanotte mi scorrevano davanti i momenti salienti di questo memorabile 2005. Iniziato all'ONU di New York dove la Ecospirituality Foundation ha conseguito l'ambìto (e secondo me più che meritato) riconoscimento di "Consultative Status with the United Nations" per il suo lavoro alla difesa delle tradizioni dei Popoli nativi, fino al glorioso epilogo australiano in cui abbiamo fatto la straordinaria scoperta di avere dei fratelli all'altro capo del mondo.
Mi scorrevano sotto gli occhi le imprese di SOS Gaia, che pur essendo una piccola commissione che si sostiene solo sulle forze dei suoi membri, riesce a realizzare cose impensabili e arriva là dove gli altri enti, quelli grossi e con risorse, si fermano. Abbiamo curato cani, gatti, piccioni, uccellini, germani; coniglietti. Abbiamo costruito casette confortevoli per quelli abbandonati, siamo riusciti ad evitare una penosa separazione tra una signora e i suoi amati cani. Non ci siamo arresi davanti all'impotenza di vedere animali in fin di vita, e anche se in alcuni casi sembravano imprese impossibili, li abbiamo salvati.
E che dire del LabGraal, la nostra macchina da guerra? La musica può essere un'arma potentissima contro l'indifferenza, e noi siamo felici quando possiamo usarla per arrivare al cuore della gente con un messaggio di speranza e per dare visibilità ai problemi delle fasce deboli.
Anche per il LabGraal il 2005 è stato un anno memorabile. Abbiamo esteso la nostra attività musicale al teatro, esibendoci nei teatri più prestigiosi; siamo stati chiamati nelle maggiori rassegne rock italiane, e per noi che facciamo "keltic music" è un onore: vuol dire che è stata capita la nostra tribalità e che la distanza tra noi e i gruppi celtici "di maniera" è ormai incolmabile. Abbiamo fatto un tour in Australia (in Australia!) riscuotendo ovunque successo e simpatia.
Un anno memorabile che sarà duro per il 2006 superare o anche solo eguagliare, ma non è mai detto... si può sempre tentare!
Ma anche se ogni tanto è bello celebrarsi, in realtà i successi e le conquiste del 2005 non sono gratificazioni personali, ma cartucce in più per continuare la lotta in difesa delle tradizioni dei Popoli naturali.
Dopo il brindisi di mezzanotte, mentre leggevo pubblicamente gli auguri dolci e toccanti arrivati dai nostri fratelli in lotta, dalle Comunità aborigene dell'Australia, dalla Comunità bretone Menhirs Libres, dagli Apache San Carlo, nonché dalla vicina Val di Susa, e anche dai nostri amici irlandesi e scozzesi, sentivo tutta la fortuna di far parte di un mondo meraviglioso, quello dei Popoli naturali, che nonostante le persecuzioni subite è più che mai vivo e in crescita. Un mondo fatto di pace, armonia e fratellanza, fatto di gente che non si arrende, che sa giocare con la vita, che vive felice.
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